Whitechapel district

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.Beast.
CAT_IMG Posted on 17/12/2013, 18:41




Tear

Mi piacevano moltissimo i luoghi démodé come Whitechapel, ma non capitava spesso che una ragazza come me trovasse un ingaggio qui dato che cercavano, mi pareva di aver sentito, soprattutto atleti"più raffinati". C'erano, a onor del vero, alcuni buoni alberghi e anche delle belle camere (a caro prezzo), ma Whitechapel non era fatta per la nobiltà, bensì per i loro lontanissimi parenti. Per le belle giovani in cerca di marito, e per le loro madri in cerca di denaro, e per i giovanotti che non badavano troppo a ciò che avevano intorno, fintanto che potevano divertirsi. Erano gli stessi giovanotti che, fino alla settimana prima, passavano le serate bevendo alle migliori locande e in posti simili, dormendo per strada, e la mattina dopo nessuno li avrebbe mai presi per dei veri gentiluomini. Ce n'erano molti così a Whitechapel, e sebbene io non disprezzassi affatto i loro soldi, disdegnavo invece la loro compagnia.
Me ne stavo passeggiando senza una meta precisa, l'aria era densa di nebbia e sentivo le gocce ghiacciate che si insinuavano tra le pieghe dell'abito, taglienti come lame. Mi sedetti su una panchina, a respirare l'aria gelida di Whitechapel di notte.
 
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CAT_IMG Posted on 28/12/2013, 14:57
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Gall Barnes
Nella bassa borghesia la nostra sartoria era abbastanza popolare sopratutto per come lavoravamo. Le ordinazioni ,certo, erano molte, ma i piu bei vestiti venivano creati sul momento,sopratutto quelli da donna.
La via era offuscata dalla nebbia che si era creata da poco, da quando era calato il sole lasciando spazio alla luna e alle sue stelle che puntinavano il cielo. Avevo un mantellaccio fatto di stoffa che era avanzata da uno degli abiti che avevo creato ultimamente. Una commissione a domicilio. Capitavano raramente, ma era quella che mi aveva portato in quella via che evitavo molto volentieri. Troppi che si vantavano di essere adulti e non erano altro che ragazzi sbruffoni. Non riuscivo a sopportare certa gente. Tirai fuori dalla borsa a tracolla che mi portavo dietro con tutto il necessario una caramella, di solito destinat ad un bambino. Il sapore zuccherino mi tirò un po su di morale riscaldandomi. La notte buia era fredda e non vi era praticamente nessuno se non qualche ubriaco. Avanzai fino a che non vidi quella che pareva una figura sobria e femminile. Non credevo che una ragazza avesse il fegato di andare in un posto simile di notte. Mi avvicinai fino a che non le fui davanti. Indossava degli strani abiti e sul viso aveva un tatuaggio. Pareva giovane, sicuramente piu di me. Estrassi un altra caramella dalla borsa e gliela porsi senza mostrare un sorriso. Per quanto la considerassi una dei"bambini" che aiutavo perché era piu piccola di me rimane il fatto che era una ragazza sui quindici anni. Poteva cavarsela comunque da sola. Eppure vederla li , di notte, in un posto simile, da sola e senz' altro che il suo abito mi spingeva a farle un minimo di compagni, per quanto fredda possa essere. -Una signorina non dovrebbe stare da sola al buio é pericoloso, posso accompagnarti in un posto piu sicuro?- domandai con la mia solita area fredda e senza un accenno di sorriso. Gentile, ma non abbastanza in fondo questo era il mio carattere e non potevo farci niente.
 
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CAT_IMG Posted on 29/12/2013, 17:13




Tear

Ero persa nei miei pensieri, quando arrivò un tizio che mi si piazzò davanti e mi porse una caramella. Così, senza dire niente. Rimasi un attimo perplessa e immobile, poi lui parlò: Una signorina non dovrebbe stare da sola al buio, é pericoloso, posso accompagnarti in un posto piu sicuro?
Rimasi ancora un attimo senza dire niente, del resto, non lo conoscevo neanche quello lì. Poi mi alzai e gli presi la caramella di mano. Ehi. Chi sei, ci conosciamo? Poi un piccolo sorriso mi si allargò sulla faccia. Non dovrei accettare caramelle dagli sconosciuti.

Edited by .Beast. - 30/12/2013, 18:37
 
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CAT_IMG Posted on 29/12/2013, 21:02
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Gall
Giustamente mi aveva chiesto chi ero . -non ci conosciamo. Effettivamente non dovresti accettare caramelle da uno sconosciuto... si presume però che io abbia un doppio fine ... alzai il mantello e svelai la grossa morsa marrone da cui fuoriuscivanodie rotoli di stoffa colorata. -ma ho solo un lavoro da fare. Sono un sarto.- lasciai ricadere il mantello e le porsi un bigliettimo da visita per, non solo confermare la mia storia, ma avvalorarmi un possibile cliente. Ingoiai il piccolo pezzo di caramella che mi era rimasto in bocca e, sempre con aria impassibile chinai appena il capo prima di presentarmi. -Mi chiamo Gall.- non accennai ad un sorriso na detti uno sguardo in giro, era una di quelle serate buone in cui gli ubriachi si vedono poco o nulla. -posso sapere il suo nome?- domandai ritornando definitivamente sulla ragazza dagli abiti poco convenzionali. Li osservai , erano fatti davvero bene e di certo non mancavano di originalità parevano quasi quelli di un circo, la cosa poteva essere possibile dato il tatuaggio sul suo viso. Una circense. Non ne avevo mai incontrato uno al di fuori del lavoro o di uno spettacolo che andavo a vedere di rado e solo quando potevo permettermelo. Scacciai quei pensieri inutili, non era il caso di pensare al lavoro dato che avevo ancora molto tempp prima della appuntamento. Attesi in silenzio una risposta.
 
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CAT_IMG Posted on 30/12/2013, 18:43




Tear
Io sono Tear, dissi con un lieve inchino. Del circo Arca di Noè.
Il tizio, Gall, aveva detto di essere un sarto. Mi stava porgendo qualcosa, evidentemente il suo biglietto da visita per confermare che aveva detto la verità. Avverto chiaramente che si tratta di un foglio di carta, ma pensovoi vi riferiate a ciò che c'è scritto sopra. Lo afferrai con riluttanza e puntai gli occhi sul suo viso.
 
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CAT_IMG Posted on 30/12/2013, 19:45
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Le sue parole e il colore dei suoi occhi mi fecero capire che era cieca. "meglio così , la gente non mi vede mai di buon occhio all inizio." Pensai prima di prenderle le mani e passarle piano le dita sulle lettere in rilievo che ricordavano un ricamato per formare il nome della sartoria. -Non hai poi molte possibilità: posso aiutarti o no?- ero tornato al mio solito tono glaciale dopo averle lasciato le mani. Ancora di più il mio aiuto le sarebbe servito, in un luogo simile e in quella situazione.
-Credimi... sono l' ultima persona che farebbe del male a una ragazza, soprattutto se più piccola di me.- commentai, mettendomi davanti a lei in modo che potesse almeno percepire la mia presenza. Non avevo mai conosciuto una persona che facesse un lavoro come quello e avesse un handicap tale, certo era da ammirare. Non potevo lasciare una ragazza simile in quella situazione potenzialmente pericolosa. Anche se forse il mio atteggiamento freddo poteva non convincere così tanto, forse avrei dovuto comportarmi più gentilmente.

Edited by .Beast. - 30/12/2013, 20:54
 
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CAT_IMG Posted on 31/12/2013, 16:29




Mi aveva chiesto se poteva aiutarmi. Beh, dipende da cosa intendi per "aiutarmi". Non è che tu possa fare molto per me in questo momento.
Dovetti ammettere che mi aveva dato un po'fastidio il fatto che avesse tirato fuori il fatto che ero più piccola. Odiavo sentirmi compatita. Senti, so che stai pensando. Che siccome sono cieca e sono anche "piccola", come dici tu, pensi che io non sia in grado di cavarmela da sola in questo quartiere. Mi zittii. Forse stavo esagerando.
Del resto, pensai, il quartiere di Whitechapel è famoso proprio per questo. E' il più insicuro in tutta Londra, lo sa anche un bambino. Probabilmente Gall si era solo impensierito, e aveva fatto bene, del resto, come biasimarlo.
Ehm... mi dispiace, dissi, cambiando tono, adesso un po'imbarazzata. Non volevo ribattere così, è solo che mi dà sempre un po'fastidio quando mi trattano così solo perchè non sono... come voi. Gli porsi la mano sperando che fosse tutto a posto.

Edited by .Beast. - 2/1/2014, 11:43
 
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CAT_IMG Posted on 31/12/2013, 17:01
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Afferrai la piccola mano della ragazza continuando a rimanere in silenzio . Come c era da aspettarsi le mie parole non erano state del tutto comprese e sopratutto forse io ero stato troppo diretto. Di certo però non avrei fatto un eccezione con lei, io ero così.
-Non c é niente di cui scusarsi a esprimere ciò che si pensa e ad essere diretti, io lo sono sempre. Neanche io sono una persona tano normale dato l altro mio lavoro, ma i bambini anche se lo sanno non ci fanno caso per questo abbiamo molti clienti ed é per questo che ti ho definito piccola, se tu non lo fossi stata probabilmente non ti avrei aiutata o aeno non così. - ammisi freddo osservando la sua mano e la mia. Le sue erano piu fredde, molto piu fredde delle mie. Sospirai appena con la pazienza che avevo. -comunqi il mio aiuto potrebbe essere accompagnarti da qualche parte o comunque farti evitaree il maggior numero di ubriaconi.- dissi piu acido e con un gesto della mano. Odiavo anche solo pronunciare ubriaconi, mi pareva di sporcarmi la bocca.
Chi sa come era non vedere, nn poter scorgere i visi delle persone a cui tieni o il cielo o i colori. Doveva essere terribile, eppure così poteva anche evitare di vedere le cose orribili di quel mondo createdgli uomini. Era certo meglio di quelli che facevano finta di nulla costrengendo se stessi a non vedere e non perché erano obbligati o forzati, quelli erano gli ubriaconi e le donne di quella via che di bianco aveva poco, anzi niente.
-Hai dei soldi con te ?- mi informai. Poteva essere pericoloso e sopratutto io potevo darle qualcosa con queel poco che avevo , almeno per mettere sotto i denti qualcosa in quel momento o pagare una carrozza per farsi portare dove voleva.
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2014, 11:43




Feci qualche passo. Soldi? Eccoli qua, e alzai una piccola borsa di tela che mi portavo appresso. Qui ci sono anche i miei vestiti e ciò che mi serve, se lo vuoi sapere, cioè, non è mica che me ne vado in giro tutto il tempo con gli abiti di scena. Dovevo ammettere che il mio vestito "di ricambio" era anche piuttosto vecchio e rovinato, ma me ne stetti zitta. Del resto, quello era l'unica cosa che mi potevo permettere.
Era notte appena calata, quindi mi sistemai la borsa a tracolla e annunciai: Io andrei a cercare una camera in qualche locanda, per la notte, altrimenti rischio di dover restare a dormire fuori. Tu verresti con me? Ecco. Per un certo verso speravo che dicesse che aveva già dove sistemarsi, ma per un altro speravo invece che accettasse la mia proposta.
Io ero abituata a stare in compagnia, al circo ci sentivamo tutti una famiglia, l'idea di passare i giorni da sola non mi piaceva.
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2014, 13:04
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Le presi una mano . -Ti ho dato il mio aiuto se non sbaglio. Andiamo.- dissi freddamente incominciando a camminare lentamente a passo regolare. Come immaginavo aaveva dei soldi con se, meglio non farli vedere. -Ti porto in un posto sicyro,ma fino a che stai qui, in questa via, evita di far vedere i tuoi soldi e la tua borza.- dissi seriamente fermandomi quando una carrozza ci passò davanti. Tenevo la ragazza leggermente dietro di me in modo che non incaplasse in pericoli o altro, almeno aveva la trada sicura. Attraversammo e percorremmo per altri cinque minuti fino ad arrivare ad un alto edificio, isolato dal resto degli edifici da un piccolo e verde giardino che stonava con il resto di Londra. Le spiegai in breve dove ci trovavamo in modo che sapesse ritrovarsi.-ti pago io la stanza per questa notte.- dissi prima di entrare con un tono che non ammetteva repliche. Chiesi all uomo paffutello una stanza singola, al primo piano e lui , con un sorriso pacato ubbidì. Chiesi poi a quale stanza erano le signorine Campels e che ero il loro sarto. Mi rispose e ringraziai in modo freddo. Salimmo le scale , con qualche intoppo. Avevo paura sinceramente che cadesse , ma l avvertivo all ultimo scalino e la guidavo verso la rampa dopo. Fortuna che eravamo al primo piano. L hotel non era proprio di lusso era adatto a quella via e se si vedeva bene pareva piu un hotel di lusso in rovina, di certo non potevo pagare troppo. Aprii e invitai la ragazzo ad entrare.
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2014, 14:19




Gall mi aveva portato in una piccola stanzetta al primo piano di un vecchio edificio. Durante le scale mi aveva tenuta per i fianchi tutto il tempo, come se potessi cadere da un momento all'altro.
Eravamo giunti sull'uscio della stanza quando mi girai e gli dissi, involontariamente un po' scocciata: Guarda che so salire le scale da sola. Mi dava davvero fastidio il fatto che continuasse a trattarmi come se da un momento all'altro potessero cadermi addosso tutte le sciagure del mondo, solo perchè non le vedevo. Allora, se sono cieca non significa che io non sappia fare le cose più banali. So fare un sacco di cose che non ppuoi nemmeno immaginarti, credimi. Spalancai la porta della stanza ed entrai.
C'è puzza di malato, commentai buttandomi a sedere sul letto, da cui si alzò una nuvola di polvere. Ma è sempre meglio di niente. Sei stato gentile a pagarmi la stanza, in fondo, e feci del mio meglio per sorridere.
...E dunque hai una commissione per delle tizie in questo locale. feci cambiando subito argomento. Ma che uomo ligio al dovere. conclusi ridacchiando, e mi lasciai andare del tutto sul letto vecchio e cigolante.
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2014, 15:23
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La seguii e chiusi la porta dietro di me . -Farai da te tanto...-dissi in modo freddo rimanenando sulla porta per poi ascoltare le sue parole. -É il mio lavoro devo farlo... altrimenti non mangio. Mi sembra semplice come cosa.- dissi aprendo la porta e uscendo dalla stanza. -Se avessi bisogno chiedi di me... sarò alla stanza 23.- chiusi la porta e salii le scale lentamente fino alla camera al secondo piano. Bussai e un maggiordomo mi aprì. Lo seguii e alla fine arrivai dalle due signorina a cui feci scegliere la spffa e il tipo di vestito che poi disegnai velocemente . Loro approvarono e io iniziai a cucire la prima bozza con le loto misure, ci stetti un ora buona forse di piu. Prendetfi l ordinazione per il giorno e ritirai i vestiti e l anticipo. Ringraziai e me ne andai il prima possibile da quelle due zitelle noiose.
Scesi e mi fermai davanti alla porta della ragazza, ci rimasi alcuni secondi poi bussai coun annoiato sono io aspettando una riaspota.
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2014, 15:33




Gall se ne andò quasi subito. Certo che, andare a lavorare a notte fonda... è strano quel tizio. dissi fra me e me, ancora sdraiata sul letto.
Dopo circa un'ora e mezza, o almeno, a me parve un'ora e mezza, lui tornò. Nel frattempo mi ero cambiata, ma non avevo preso sonno e così ero rimasta appoggiata allo schienale del letto a riflettere del più e del meno.
Ah, avanti risposi a voce abbastanza alta da potermi far sentire al di là della porta. Quando entrò feci un cenno. Spero che tu sia stato bravo, commentai con un largo sorriso divertito.
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2014, 15:46
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Richiusi la porta dietro di me e mi sedetti sul letto vicino a lei in modo che sapesse dove ero. -Sono venuto a salutarti, ho altro lavoro da fare.- dissi ignorando completamente le sue parole. Non mi importava quello che la gente diceva e non andavo pazzo per certe battute.
-Fa bei sogni e addio allora. Spero che qualunque sia il motivo per cui tu sia venuta vada a buon fine.- commentai freddamente alzandomi. Misi bene la borsa sotto il mantello così che nn si inumidisse e poi, dopo essermi assicirato di avere abbastanza aghi mi avviai verso la porta. Il mio dovere l avevo fatto non avevo altro da fare in quel momento li.
 
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CAT_IMG Posted on 3/1/2014, 21:53




Aspettai un attimo, ancora appoggiata allo schienale del letto. Poi saltai giù con un balzo. No, aspetta. Dissi un poco esitante. Devi andartene? non ero sicura che fosse solo perchè aveva "da lavorare". è per qualcosa che ho fatto? Ho detto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare? dissi, afferrandogli una manica. Non volevo che se ne andasse, e speravo di non averlo offeso; io avevo una personalità per cui amavo la compagnia e volevo che Gall restasse. Ma devi proprio andare? Non puoi restare un po'con me? Anche solo un pochino. dissi, continuando a tenergli la manica, in piedi sull'uscio, con un'aria abbattuta.
Dovevo essere sembrata molto infantile.
 
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31 replies since 17/12/2013, 18:41   268 views
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